Elezioni: il giorno dopo
Elezioni: il giorno dopo
La Meloni ha vinto e la sua vittoria non si discute. Lo ha fatto perché più degli altri e rimasta lontano dai governi di questi ultimi 10 anni. Tuttavia, in campagna elettorale, non si è sprecata un promesse impossibili da mantenere e ha sostenuto la necessità di riportare i conti in ordine senza aperture a nuovi incrementi del debito pubblico: Ha, inoltre, dichiarato la sua fedeltà al sistema di alleanze internazionali tradizionali della politica italiana, mostrandosi decisa nel sostenere l'alleanza atlantica, nel contrasto verso la politica aggressiva della Russia e favorevole al sostegno, anche con la fornitura di armi, all'Ucraina. Tutto questo per ora tranquillizza i mercati e l'Europa ma saranno promesse difficili da mantenere con alleati che continueranno a premere per soddisfare le loro clientele e le loro ambizioni. Se riuscirà a farlo e a controllare le pressioni degli alleati, dovrà comunque superare altri e più impegnativi ostacoli. Federico Fubini, sul Corriere della Sera di ieri, ha rilevato che la BCE, in luglio, ha venduto titoli tedeschi per acquistare 10 miliardi di titoli italiani. Da agosto non l'ha più fatto e sarà difficile che possa farlo anche in futuro. L'inflazione in Italia è arrivata all'8% e il prossimo anno dovremmo aggiornare le pensioni che, come dice Fubini, ammontano a circa 300 miliardi. Questo significa che l'adeguamento costerà circa 20 miliardi da trovare come? Con nuovo debito o con politiche restrittive della spesa? Succederà la stessa cosa quando bisognerà rinnovare i titoli in scadenza in possesso della Banca d'Italia o quelli in possesso della BCE che non saranno più rinnovati. Cosa succederà allora? L'inflazione riduce il peso del debito ma fa aumentare i tassi sui titoli del debito e per pagarli bisogna che il bilancio produca un avanzo primario adeguato al bisogno. Questo significa sacrifici di chi potrebbe farli ma non vuole e di chi non potrebbe ma deve. Ci sarà nella stessa maggioranza chi sostiene i primi e chi cercherà di accontentare i secondi chiedendo il ricorso a impossibili scostamenti di bilancio. Non sarà una navigazione tranquilla, tuttavia, se riuscirà a mantenere la rotta, avrà cinque anni di tempo per ritrovare acque più tranquille. Gli altri governi non li hanno mai avuti. Auguri Giorgia.
(Pubblicato su Facebook lunedì 26 sett. 2022)